Moderata Fonte (1555-1592)

Rebecca Walker e Carlotta Moro

Quel che sappiamo della vita di Moderata Fonte è dovuto allo zio Giovanni Nicolò Doglioni, che dopo la morte della nipote si impegnò a scriverne una breve biografia, la quale apparse come prefazione nella prima edizione del dialogo Il merito delle donne nel 1600.

Moderata Fonte (pseudonimo di Modesta dal Pozzo) nacque nel 1555 a Venezia da Girolamo Pozzo, avvocato, e Marietta dal Moro. La famiglia di Fonte era benestante, appartenente alla classe dei cittadini. Rimasta orfana di entrambi i genitori all’età di un anno, Moderata Fonte ricevette la sua educazione prima al monastero di Santa Marta e poi, in via informale, dal nonno Prosperi Saraceni, un avvocato. Secondo Giovanni Nicolò Doglioni, Fonte cercò di imparare il latino facendosi ripetere le lezioni dal fratello Leonardo al suo ritorno da scuola. Già da piccola dimostrò un intelletto acuto, un’intensa curiosità e un talento per la letteratura. All’età di 28 anni sposò l’avvocato Filippo Zorzi, con cui ebbe quattro figli. Moderata Fonte morì di parto nel 1592, all’età di 37 anni.

Dopo la sua morte, Fonte fu elogiata come “gloria di Venezia” nei manuali di viaggio ed il suo talento fu lodato nelle storie letterarie.  Fu anche indicata come esempio di erudizione femminile in un pamphlet a favore del conferimento della laurea a Elena Lucrezia Cornaro Piscopia (1646-1684).  Inoltre, stralci dei suoi testi compaiono nella prima antologia di poesia femminile italiana curata da una donna, I Componimenti poetici delle più illustri Rimatrici d’ogni secolo (1726) di Luisa Bergalli. Col passare del tempo, però, i testi di Moderata Fonte sono gradualmente scomparsi dalla circolazione. Nel 1975, Anna Jaquinta, un’affiliata del gruppo femminista Rivolta Femminile, riportò alla luce Il merito delle donne nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. A partire dagli anni ‘80, studiose come Adriana Chemello e Virginia Cox si sono impegnate a recuperare l’opera di Fonte attraverso numerosi studi, nuove edizioni e traduzioni.

Opere

Nel 1600, otto anni dopo la morte dell’autrice, venne pubblicata a Venezia una delle opere più notevoli della prima età moderna: Il merito delle donne di Moderata Fonte. Il libro presenta un’indagine penetrante sui ruoli di genere e sul valore della donna, attraverso un dialogo dinamico che si tiene fra sette amiche. La scrittura di Fonte si distingue per la sperimentazione stilistica e generica e l’elenco di donne esemplaridalla mitologia greco-romana, a figure cristiane, alle stesse interlocutrici del dialogo⁠—che la popolano, permettendole di elaborare, attraverso il “fallace mio stil d’errori,” una vera e propria genealogia femminile[1]. Notevole tra gli argomenti protofemministi è la reinterpretazione della storia della creazione dell’umanità nella Genesi (1-2.24). Nella versione di Fonte, presentata tramite gli interventi di Corinna e Leonora, si insiste sull’inferiorità del maschile rispetto al femminile, che viene creato per secondo e quindi sarebbe l’apice dell’azione generativa del Creatore. Nella seconda parte del dialogo si arriva persino a capovolgere l’ermeneutica cristiana della colpa femminile, insistendo che la subordinazione delle donne non si attribuisca alla volontà divina ma alle debolezze del sesso maschile.

Oltre a Il merito delle donne, Moderata Fonte pubblicò varie opere, tra cui poesie religiose e un poema cavalleresco intitolato I Tredici canti del Floridoro (1581). Le composizioni poetiche La Passione di Cristo (1582) e La Resurrezione di Gesù Cristo (1592) distinguono Moderata Fonte come artista che mira a recuperare la femminilità dalla sua posizione marginale nella storia biblica. In queste narrazioni si osserva un tentativo di rappresentare la partecipazione sia fisica che affettiva della Vergine Maria e di Maria Maddalena agli eventi più significativi del Vangelo[2]. In quel poco che rimane della poesia di Fonte (soltanto alcuni esempi sono stati ritrovati, sebbene Doglioni ci racconti della produzione prolifica di sua nipote), si percepiscono rimandi stilistici soprattutto a Petrarca e Ariosto[3]. Rivelano dunque la capacità della scrittrice di lavorare con strutture e stili tipicamente appartenenti a scrittori di genere maschile per crearne qualcosa di innovativo che riesce ad accomodare un’incrollabile voce femminile: “Libero cor nel mio petto soggiorna: non servo alcun, né d’altri son che mia”[4].

 

 

Bibliografia

Moderata Fonte, Le feste: rappresentatione avanti il Serenissimo Prencipe di Venetia Nicolo da Ponte il giorno di S. Stefano 1581 (Venice: Domenico e Giovanni Battista Guerra, 1581?).

Moderata Fonte, I Tredici Canti del Floridoro (Venezia: Rampazetti, 1581).

Moderata Fonte, La Passione di Christo descritta in ottava rima (Venice: Domenico & Giovanni Battista Guerra, 1582).

Moderata, Fonte La Resurrettione di Giesu Christo Nostro Signore, che segue alla Santissima Passione descritta in ottava rima (Venice: Gio. Domenico Imberti, 1592).

Moderata Fonte, Il merito delle donne, Scritto da Moderata Fonte in due giornate. Ove chiaramente si scuopre quanto siano elle degne e più perfette de gli huomini (Venezia: Domenico Imberti, 1600).

Moderata Fonte, Il merito delle donne, ove chiaramente si scuopre quanto siano elle degne e più perfette de gli uomini, a cura di Adriana Chemello (Mirano: Eidos, 1988).

Moderata Fonte, The Worth of Women: Wherein is Clearly Revealed Their Nobility and Their Superiority to Men, curato e tradotto da Virginia Cox (Chicago: University of Chicago Press, 1997).

Virginia Cox, “Fonte, Moderata (1555-1592),” The University of Chicago: Italian Women Writers (2004).

Virginia Cox, Lyric Poetry by Women of the Italian Renaissance (Baltimore, MD: John Hopkins University Press, 2013).

Adriana Chemello, “Dal Pozzo, Modesta,” Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 85 (2016).

Brad Walton, ‘Fonte, Moderata (1555-92)’, in Handbook of Women Biblical Interpreters: A Historical and Biographical Guide, ed. by Agnes Choi and Marion Ann Taylor (Grand Rapids, MI: 2012), pp. 202-204.



[1] Moderata Fonte, La Passione di Cristo (extract), in Lyric Poetry by Women of the Italian Renaissance, ed. by Virginia Cox (Baltimore, MD: John Hopkins University Press, 2013 [1582]) pp. 219-225 (p. 219).

[2] Nella descrizione della co-creazione di conoscenza e coscienza fra donne, Fonte si dimostra ben avanti ai suoi tempi, svolgendo, benché in modo diverso e con obiettivi diversi, un lavoro di centralizzazione di voci e prospettive femminili che diventa parte integrale del movimento femminista del secondo Novecento.

[3] Walton, p. 202.

[4] Reproduzione di uno dei sonnetti che appaiono nel Merito delle donne, in Cox, Lyric Poetry by Women of the Italian Renaissance, p. 134.

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